20 APRILE 2024: GIORNATA DELLA LINGUA CINESE

20 APRILE 2024:
GIORNATA MONDIALE
DELLA LINGUA CINESE



La giornata della lingua cinese è una ricorrenza istituita dal Dipartimento dell'informazione pubblica delle Nazioni Unite nel 2010 «per celebrare il multilinguismo e la diversità culturale, nonché per promuovere un uso uguale di tutte e sei le lingue ufficiali di lavoro in tutta l'Organizzazione».

Si celebra il 20 Aprile, data scelta per celebrare Cangjie, personaggio mitico e presunto inventore dei caratteri cinesi, utilizzati nella lingua cinese, e corrispondente approssimativamente a Guyu nel calendario cinese.
I cinesi celebrano Guyu (letteralmente "pioggia del miglio" che in genere inizia appunto intorno a questa data): secondo una leggenda quando Cangjie inventò i caratteri cinesi, le divinità e i fantasmi gridarono e "piovve il miglio".

Ma non è tutto! La leggenda dice anche che questo Canjie aveva quattro occhi e quattro pupille.



Nel giorno in cui Canjie inventò i caratteri cinesi le divinità e i fantasmi piansero e dal cielo cominciò a piovere miglio. Tutto questo accadde proprio in questo giorno speciale.

Nel 2010 è stata celebrata però il 12 Novembre.

Se conoscere le lingue è importante, conoscere la lingua cinese lo è ancora di più. Ebbene sì, lo dicono tutti, il cinese in un futuro nemmeno troppo lontano potrebbe diventare importante tanto quanto l’inglese.

Di tutti i caratteri cinesi che esistono, dovete sapere che ce n’è uno difficilissimo, composto addirittura da 57 tratti..sì avete letto bene, 57 tratti, e ovviamente tutto rientra in un quadrato solo, come quelli più semplici.
Questo carattere (prima foto in alto) si pronuncia biáng ed è una parola del dialetto dello Shaanxi ancora in uso.
E’ il nome di un piatto tipico peraltro piuttosto semplice, il biáng biáng miàn, delle fettuccine di pasta in brodo e condimenti vari.

Come ogni altra cosa in Cina, anche questo termine proviene da un passato indeterminato.
C’è infatti una leggenda alla base anche di questo carattere:

“Un giorno uno studioso squattrinato capitò in una locanda, e vedendo delle fettuccine che sembravano ottime ne ordinò un piatto; al momento di pagare però si accorse di essere senza soldi. Mentre il padrone gli chiedeva di saldare il conto, lui per prendere tempo gli chiese il nome di quello che aveva mangiato, e scoprì che era “biáng biáng miàn”, e che nonostante la sua celebrità nessuno aveva mai pensato di scriverlo.

Lo studioso propose allora di ripagare il pasto con l’invenzione di un carattere apposito, cosa che era più difficile del previsto. Il re era l’unico ad avere il diritto di creare caratteri nuovi, ma lui, così saggio ed istruito, rivendicò il diritto di fare altrettanto: e fu così che, un tratto dopo l’altro, al canto di una filastrocca conosciuta ancora oggi, il carattere venne creato.”