DOPO SANREMO, CLARA E Mr. RAIN INSIEME, in UN MILIONE DI NOTTI

DOPO SANREMO,
CLARA E Mr. RAIN INSIEME,
in UN MILIONE DI NOTTI



Mattia Baraldi è Mr Rain, il cantante che all’ultimo Festival di Sanremo si classificava sul podio con la sua “Supereroi” circondato da un coro di bambini e che il 18 novembre sarà per la prima volta live al Forum di Assago. Clara Soccini è Clara, classe '99, nota come Crazy J nel cast di Mare Fuori che con la sua “Origami all’Alba” è entrata ufficialmente nel mondo della musica italiana conquistando tre dischi di platino. Insieme cantano "Un milione di notti", canzone scritta dal cantautore bresciano che ha da subito sentito l’esigenza di affiancarsi a una voce femminile per il ritornello. Entrambi artisti di Warner Music, si conoscono e riconoscono da subito. Anime simili, con un po’ di buio alle spalle e tanta voglia di fare bene e godersi questo successo improvviso che è arrivato in due modi diversi ma che nello stesso modo li ha portati nella luce, con la voglia di godersi tutto quello che di bello arriva grazie alla musica.



INTERVISTA:

Come nasce la vostra collaborazione?

Mr Rain: «Ho scritto questo brano in tour, sentivo l’esigenza di raccontarmi, stavo vivendo un momento davvero pieno che è iniziato dopo il Festival e continuato con tantissimi live. Mi sono preso del tempo per scrivere la prima bozza, poi l’ho sviluppata in studio con altri autori ma mi serviva una voce femminile. Ho pensato che Clara avrebbe spaccato nel ritornello. E quando ho sentito il primo provino ho subito pensato che fosse perfetto».

Clara: «Mi sono subito rispecchiata tantissimo nel brano e l’ho interpretato come una lettera che parla alle parti più fragili dell’amore, inteso in senso universale, non solo di coppia. Non avevo mai interpretato una canzone di altri, di solito scrivo. È stato bello».

L’amore che cantate lo avete vissuto?

Mr Rain: «Sì, con più persone. È un amore tra esseri umani, un rapporto che hai con un familiare, con un’amica, con una ragazza. Questa canzone è un puzzle di più esperienze, io spesso parto da piccole parti delle storie che mi sono successe. Le traduco e trascrivo».

Qual è la storia più importante della vostra vita?

Clara: «Quella che tuttora sto vivendo con le persone che amo, la mia famiglia»

Mr. Rain: «La mia sono più storie, dirne una sarebbe riduttivo. Quella con la musica, con la mia ragazza, con le persone che amo».

Avete entrambi vissuto un anno incredibile.

Mr Rain: «Scioccante e allo stesso tempo il più bello della mia carriera. Mi ha permesso di conoscere un sacco di gente, di parlare con i fan, di conoscere le loro storie. Mi auguro di passare tutti i prossimi anni così, è la cosa più bella del mondo».

Clara: «Per me è stato bellissimo, ho messo le basi del mio percorso musicale, ho fatto il primo piccolo tour, mi sono emozionata. È stata la prima volta che ho cantato di fronte a qualcuno che era lì per ascoltare la mia musica. Prima cantavo davanti agli amici. Due giorni fa ho detto alle mie migliori amiche che è da marzo che non ho più giorni tristi. Ho vissuto un brutto periodo prima di entrare in Mare Fuori. Ora sono sollevata».

Aver vissuto momenti bui vissuto vi rende simili?

Mr Rain: «Sì. Io ci ho messo anni per trovare il coraggio di chiedere aiuto e riuscire a mostrarmi com’ero, pieno di paura, pieno di difetti. Sono stato in un vortice buio, ma ora c’è luce».

La paura più grande che avete in questo momento?

Clara: «Del buio, dell’incertezza, e credo che l'avrò sempre»

Mr. Rain: «La mia è di tornare com’ero un tempo. Tornare ad avere paura di mostrarmi per come realmente sono».

Che aspettative avete per il vostro futuro?

Mr. Rain: «Mi auguro di vivere cent’anni così, di fare sempre più concerti, di sperimentare all’estero. È tutto magico»

Clara: «Io vorrei continuare a fare musica, sono solo all’inizio. Spero in tante collaborazioni, spero di farmi conoscere di più».

Se dico Sanremo...

Clara: «Mi viene in mente un sogno. Sono all’inizio del mio percorso. Se ci fosse il pezzo giusto mi piacerebbe».

Mr. Rain: «È stato un sogno e spero di rifarlo in futuro. Incrocio le dita».