SANREMO 2024 - LE PAGELLE-PROMOSSI E BOCCIATI

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    Pagelle Sanremo 2024

    Prima serata

    mengoni-amadeus1

    Promossi Mengoni e i ’senior’.

    Bocciate 30 canzoni in gara



    Promossi



    7 1/2 a Marco Mengoni. A differenza dei cantanti co-conduttori che l’hanno preceduto, il vincitore del Festival 2022 non si sottrae al gioco di Sanremo e questo è già un buon punto di partenza. Ma c’è di più: un misto di spontaneità e autenticità, leggerezza e profondità, che rende le gag simpatiche anche quando non mancano impacci o, a una certa, si rasenta il cringe perché la scrittura non è all’altezza degli spunti validi (i vecchi Sanremo e l’omaggio alla Marchesini). Menzione speciale per il modo di porsi in conferenza stampa.

    7 ai senior di Sanremo 2024: Loredana Bertè e I Ricchi e Poveri non deludono. La prima ha una canzone manifesto che può entrare in testa, I Ricchi e Poveri si fanno notare invece per la messa in scena. Il gruppo “ha infiocchettato” una performance in perfetta coerenza con la loro ruspante carriera.

    7 ad Angelina Mango. In un Sanremo musicalmente omologato, porta una canzone diversa e sul palco dimostra carisma a dispetto di inesperienza e giovane età. Considerando la cover di venerdì, Angelina ha buone chance di ottenere un buon piazzamento in classifica.

    7- ad Annalisa. A coronamento di un anno bellissimo, era lecito attendersi un brano di genere diverso che mescolasse vecchia e nuova anima, invece ha scelto di proseguire sulla sua linea che ha fatto di lei una reginetta del pop all’italiana. La canzone è orecchiabile e, se la si ascolta bene, ha una nota struggente. Ma basterà per arrivare in cima?

    6 1/2 a Fiorella Mannoia. Acclamata dalla platea dell’Ariston, stasera insolitamente più calda, sulla scia di un’esibizione non scontata dà l’ennesima prova delle sue capacità da interprete. La canzone, dagli echi deandreiani, tuttavia non è tra le migliori.

    6 1/2 ai Negramaro. Dopo la partecipazione definita ‘tramautica’ di 19 anni fa, la band si è riaffacciata in Riviera presentando un brano che incarna la loro storia musicale. All’interpretazione è mancato il graffio per raggiungere l’Olimpo.

    6 1/2 a Ibrahimovic. Il lato positivo è che c’è stata una sorpresa che sinora nessuno aveva previsto o spoilerato, il lato negativo è l’effetto deja-vu.

    6+ a Sangiovanni. Delicato al punto da risultare quasi impercettibile. La ballad classica un po’ si perde nei biascichi del giovani interprete.

    5 alla prima serata del Festival di Sanremo 2024. Amadeus prosegue nel solco dell’ordinarietà, senza particolari guizzi ma nemmeno eccessi di sbadigli. Il problema sono state le 30 canzoni che hanno irrimediabilmente appesantito il debutto. Pesante e prevedibile.

    6- a Clara. Non sarà stato facile per un esordiente inaugurare il Festival di Sanremo 2024, Clara ce l’ha fatta tradendo un pizzico di emozione soprattutto all’inizio. Voleva essere elegante e c’è riuscita, voleva fare una bella figura con la canzone ma non c’è riuscita. La sua fortuna è che c’è stato di peggio.

    Bocciati



    5 a Ghali. Le perplessità che avevamo avuto al primo ascolto non si sono attenuate con l’esibizione dal vivo. Le trovate non bastano.

    4 a Renga e Nek. L’unione in questo caso non fa la forza. E pensare che singolarmente hanno un passato sanremese assai fortunato.

    4 all’ospitata di Federica Brignone. C’è stata? Cosa ha fatto? Perchè?

    3 alla lettura dei tweet degli haters fatta da Alessandra Amoroso in conferenza stampa. Comprendiamo umanamente le difficoltà vissute e condanniamo la ferocia di alcune critiche, non ci piace tuttavia che il nuovo inizio debba ripartire dal vecchio o da una lamentela. Inoltre sarebbe meglio evitare gli odiatori. Purtroppo, poi, essere insultati in rete è un fenomeno comune che riguarda tanti. Anche (e forse soprattutto) chi sta dall’altra parte con molta meno possibilità di lamentarsi.

    1 alla scelta di 30 canzoni. Considerato l’handicap di avere così tanti brani e dopo aver ascoltato le canzoni in gara, proprio non capiamo la scelta di Amadeus che ha dichiarato di aver aumentato le canzoni perchè non se la sentiva di scartarne alcune. Ecco, noi ne avremmo scartate almeno 10!


    Fonte:davidemaggio.it

    Edited by barbarart - 9/2/2024, 14:26
     
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    Sanremo 2024

    Le pagelle della seconda serata

    Travolta-Sanremo

    Ecco i promossi e i bocciati



    Promossi



    9 a Giovanni Allevi. Il musicista offre una testimonianza preziosa e autentica sulla malattia e sulla rinascita. Non pontifica, non fa spieghini, racconta emozionato ed emozionando gli anni che gli hanno scombussolato la sua intera esistenza. E alla fine chiude un cerchio rimettendosi al piano in un climax televisivo perfetto.

    7 a Giorgia. Il suo l’ha fatto: ha cantato, si è lasciata andare con delle battute, ha interagito con gli ospiti e si è prestata alle gag. Tuttavia per dirla con un’espressione ormai cara al mondo della musica “non è arrivata” sino in fondo. E’ come se fosse sempre un po’ schermata.

    7- ai cantanti presentatori. La trovata è stata curiosa, nella pratica però i big, tranne in qualche caso, non sono riusciti ad andare oltre il compitino che non avrebbe reso quasi impercettibile la loro presenza.

    6 1/2 all’ospitata del cast di Mare Fuori. Qualcuno la chiamerebbe operazione commerciale legata al sociale, di fatto usare gli idoli della fiction per veicolare un messaggio positivo è una mossa azzeccata. Tralasciamo il livello di recitazione che, in alcuni momenti, ha rasentato l’effetto recita scolastica.

    6+ a Fred De Palma. Il re dei tormentoni estivi a Sanremo lo aspetti al varco. Il rischio di ritrovarsi Elettra Lamborghini in pantaloni c’era e invece Fred mostra una certa sicurezza. Non avrà la voce e l’intonazione di altri ma se la cava e il brano, pur con alcuni limiti, cresce ascolto dopo ascolto.

    6 a Gazzelle. Un titolo ‘tutto qui’ che è già una pagella. Eravamo romanticamente persuasi dall’idea che con un timbro così potesse dare intensità anche all’elenco del telefono, dopo aver ascoltato la sua canzone sanremese sono crollate le nostre convinzioni. Non è un brano brutto quanto piuttosto sprecato proprio per le sue capacità.

    6- a Dargen D’Amico. Il cantante inizia a diventare vittima di se stesso: più che alle prese con un’onda alta sembra imprigionato in sabbie mobili. Un po’ tutto un po’ niente.

    Bocciati



    5 1/2 alla seconda serata del Festival di Sanremo. L’inedita formula alla conduzione e soprattutto l’intervento di Allevi hanno salvato una serata azzoppata da un autorato pigro. Non si è rivelata un grosso handicap, invece, la notorietà delle canzoni probabilmente perché, dopo il calderone della prima serata, c’era bisogno di farle ‘decantare’.

    5+ a Il Volo. Ogni anno il gruppo si muove sulla stessa linea ma con un downgrade. L’unica novità sono tre outifit che fanno a cazzotti tra loro: il super Sayan alla Sonrisa, l’uomo con la tuta chic e il cameriere total black.

    4 all’inizio con Ruggero. Tra Corrida e trono over, con l’opening della seconda serata la si butta un po’ in vacca. L’effetto sorpresa, la gag e il Fiorello ‘uber alles’ vanno bene a patto di non oltrepassare il segno.

    3 al momento vintage sulle musicassette tra Amadeus e Giorgia. C’è solo un motivo per cui valesse la pena guardarlo: capire dove volessero andare a parare. Poi però l’abbiamo visto e non l’abbiamo capito lo stesso.

    2 all’ospitata di John Travolta. Già l’intervento emanava un tanfo di vecchio e superfluo, come se non bastasse si è messo di mezzo Fiorello che gli ha proposto il ballo del qua qua che ha avuto il (de)merito di farci rivalutare il massaggio ai piedi di Victoria Cabello di 18 anni fa. La parte migliore è stata quando qualcuno dalla platea ha gridato “Multa” al sentire Amadeus nominare (genericamente) i social.

    1 a Leo Gassman. Difficile che a qualcuno dopo averlo sentito cantare come Califano, verrà la voglia di guardare la fiction biopic che lo vede protagonista nei panni dell’iconico cantante romano. O forse era una promozione per Tale e Quale?


    Fonte:davidemaggio.it

    Edited by barbarart - 9/2/2024, 14:26
     
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    Sanremo 2024

    Le pagelle terza serata

    mannino-e-morandi

    Promossa Teresa Mannino


    bocciata l’apertura di Amadeus



    Promossi



    8 1/2 a Teresa Mannino. Ha spettinato l’Ariston con intelligenza e carisma dando una sterzata alla kermesse. Perfetta nei momenti estemporanei e di “conduzione” al punto che l’originale monologo risulta non necessario.

    7 a Sabrina Ferilli. Una breve comparsata promozionale, che in altri casi sarebbe passata inosservata o noiosa, basta invece all’attrice romana per magnarsi la scena. Autoironica e spontanea.

    7 a Diodato. Raffinato ed elegante, il cantante tarantino porta la sua cifra da artista anche questa volta all’Ariston.

    6 1/2 a Russel Crowe. L’attore prende in giro John Travolta e si fa perdonare un’esibizione che ci ha riportato alla mente le messe cantante delle chiese protestanti. Per il resto, dopo la figuraccia di ieri, Amadeus ha pensato di stare “schiscio” e di accontentarsi di un improbabile aneddoto su un antenato italiano.

    6 1/2 al momento sulle morti sul lavoro. Tema non scontato così come la messa in scena che tuttavia non ha regalato il pathos che ci si poteva aspettare, soprattutto dopo aver ascoltato, nelle sere precedenti, la mamma di Giovan Battista Cutolo e soprattutto Giovanni Allevi.

    6+ alla terza serata del Festival di Sanremo. Una co-conduzione azzeccata, sulla carta anche rischiosa, e ospitate non farraginose imprimono il segno + alla kermesse rispetto alla sera precedente. Nessun guizzo dai Big in veste di presentatori.

    6 a Rose Villain. Migliora con la seconda esibizione però rimane sul guado. Carina, bravina, canzone simpatica, nessun ‘boom’.

    6- a Edoardo Leo. Sul palco per presentare una fiction che partirà l’8 aprile, si lancia in un numero. Ma parlava talmente veloce e forte che si faticava a stargli dietro.

    Bocciati



    5 1/2 al ritorno di Gianni Morandi. Intendiamoci, rivedere l’eterno ragazzo in tv è sempre fonte di piacevolezza ma fatichiamo a comprendere lo sguardo al passato di Amadeus che nulla aggiunge, o quasi toglie, al Festival.

    5+ a I Santi Francesi. Sono forse i più cool, belli da vedere, meno da ascoltare. Ll’amore in bocca lascia con l’amaro in bocca.

    4 1/2 al ricordo di Terra Promessa. Utilità pari quasi a zero. L’unico brivido sono le battute di Eros Ramazzotti – che offre comunque una buona performance – su John Travolta (“gli dovevate dare più soldi” dice tra le altre cose) rivolte a colui che poco prima aveva lamentato il fatto che si parlasse troppo dell’attore.

    1 all’apertura di Amadeus. Sorprendentemente il conduttore prosegue l’invettiva iniziata in conferenza stampa sul palco dell’Ariston. I toni sono più pacati, passivo aggressivi li abbiamo definiti, ma il contenuto è lo stesso, infarcito di benaltrismo. Si erge su un piedistallo provando a dettare ai giornalisti o agli utenti dei social la linea dei loro commenti.


    Fonte:davidemaggio.it


    Edited by barbarart - 9/2/2024, 14:26
     
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    Sanremo 2024

    Le pagelle della Quarta Serata

    angelina-sanremo

    Promossi Angelina Mango e Lorella Cuccarini.


    Bocciati Sangiovanni e The Kolors con Tozzi



    Promossi



    8 1/2 ad Angelina Mango. Intensa e delicata, allo stesso tempo, conquista un secondo posto che vale una vittoria. E se è vero che cantare una canzone di suo padre (La Rondine) era una scelta inevitabilmente acchiappa consensi, non era scontato che la resa fosse imponente. Interessante la scelta registica, anche se un po’ accelerata sul finale.

    8+ a Santi Francesi. Con la canzone giusta, e l’accompagnatrice adatta (Skin), il duo fa sentire la sua voce e si riscatta. Hallelujah.

    8 a Diodato e Jack Savoretti. I due riescono a proporre una versione tutta loro e contemporanea del capolavoro di De Andrè.

    8 a Lorella Cuccarini. Professionista di razza, regala uno dei momenti di spettacolo migliori di questo Festival. L’esibizione era ben costruita e ben inserita nel contesto grazie alla partecipazione speciale di Amadeus e Fiorello. La vecchia scuola è una certezza.

    7 1/2 ad Annalisa. La cantante insiste su uno stesso filone che le garantisce coerenza musicale senza però farle spiccare il volo. La bontà della performance non ci impedisce di domandarci se la sua voce non avesse potuto dare il meglio alle prese con un grande classico della tradizione italiana.

    7+ a Geolier. Il cantante fa un percorso da Milano a Napoli, un ponte sulle periferie e le vite di strada. Bravo Guè, passa la prova anche Luchè mentre D’Alessio è campione nel dalessizzare tutto. La vittoria tuttavia sembra dipendere dalla forza degli interpreti più che dall’esecuzione. Potere del televoto.

    7
    a Negramaro e Malika Ayane. Sulle note de La Canzone del Sole fanno il loro. Presenti.

    7 a Mahmood. Ci aspettavamo di più, il cantante sfiora soltanto la magia nel ricordo e nel nome di Lucio Dalla.

    7 a Il Tre e Fabrizio Moro. Ha colpito l’emozione de Il Tre al termine di un’esibizione in cui si è percepita una certa intesa tra i due interpreti.

    7 a Dargen D’Amico. Interessante la scelta del brano di Morricone, il cantante riesce ad adattarlo alle proprie corde.

    7 a I Ricchi e Poveri con Paola e Chiara. C’è stato un paradosso: più vita in platea, grazie a delle hit sempreverdi, che sul palco. Non ha aiutato la regia.

    7- a Bnkr44. Scelta non scontata, quella di affiancarsi a Pino D’Angiò, che paga: il mix è piacevole.

    7- a Ghali. Il cantante porta la sua storia e quelli di tanti altri in un medley che fa riflettere

    7- ad Alfa e Roberto Vecchioni. Scelta intergenerazionale che, dopo qualche incertezza, riesce a prendere quota. Ha sorpreso il quinto posto.

    6 1/2 a Loredana Bertè con Venerus. Loredana si conferma regina del rock anche se non si è ricreato l’effetto ‘Pazza’.

    6 1/2 a Gazzelle e Fulminacci. Sono due dei cantautori più promettenti sulla scena, campioni nel rendere in voce le emozioni, eppure la performance sulle note di Notte Prima degli Esami non è funzionata del tutto. Sarà stato fuori tema il brano?

    6 1/2 alla serata Cover. La quarta serata è dominata dalla musica, forse fin troppo. Da rivedere il regolamento sui medley che fa salire vertigionosamente il numero delle canzoni. Da bocciare le scelte autoreferenziali dei cantanti. Come DavideMaggio.it anticipato, finalmente i Jalisse sono tornati all’Ariston!

    6+ a Il Volo. In versione rockettara li avevamo già sentiti e se sono la sono cavata anche all’Ariston.

    6+ a Clara e a Ivana Spagna. La giovane interprete corona il suo sogno di infanzia concedendosi un’interpretazione matura, sebbene con qualche sbavatura. Da premiare la scelta inconsueta e ‘coi piedi per terra’.

    6+ a Maninni ed Ermal Meta. Il giovane si fa trovare pronto e riesce a tener testa all’interprete originale di Non Mi Avete Fatto Niente.

    6
    a Irama e Riccardo Cocciante. Il veterano cantante di Quando Finisce un Amore è talmente intenso da sovrastare il partner.

    6- a Renga e Nek. I due se la cantano e se la suonano. Da un po’ di tempo si esibiscono insieme e la loro performance non regala nulla di nuovo.

    6- a La Sad con Donatella Rettore. Divertenti ed energici, ridanno vita a Lamette della Rettore.

    Bocciati



    5 1/2 a BigMama con Gaia, La Niña e Sissi. Quattro cantanti per non arrivare alla sufficienza.

    5 1/2 a Fred De Palma con gli Eiffel 65. Sarà stato l’orario tardo ma, nonostante il genere movimentato, non abbiamo potuto evitare qualche sbadiglio. Il freestyle con la citazione di Sinner fa guadagnare il premio simpatia a De Palma.

    5 1/2 ad Alessandra Amoroso e Boomdabash. L’omaggio al Salento ben presto si traduce in un omaggio ai loro tormentoni estivi. Amoroso può fare ben altro. Apprezzabile tuttavia la capacità di coinvolgere dei Boomdabash.

    5 1/2 a Fiorella Mannoia. La cantante, in coppia con Francesco Gabbani, prosegue un’operazione simpatia. Pochi i risultati.

    5+ a The Kolors con Umberto Tozzi. Medley sproporzionato con le due “controparti” che non si amalgamano.

    5 a Emma e Bresh. Avevano tra le mani i brani di Tiziano Ferro più iconici e li hanno pasticciati tra parti rappate e parti a cappella. Scarsa intensità.

    5 a Rose Villain e Gianna Nannini. Una delle cantanti di maggiore impatto della musica nostrana non ce la fa ad essere ingabbiata in un duetto, deve essere libera di sprigionare la sua carica (con i pregi e i difetti delle sue esibizioni).

    4 a Mr. Rain e ai Gemelli Diversi. Da un po’ non sentivamo Mary e sarebbe stato meglio preservarne il ricordo.

    3 a Sangiovanni. Hai una carriera microscopica, come ti viene in mente di portare un tuo pezzo tormentone a Sanremo?


    Fonte:davidemaggio.it

    Edited by barbarart - 10/2/2024, 15:13
     
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    Sanremo 2024

    Fiorello-Mango-Amadeus4

    le Pagelle finali




    Promossi



    10 ad Amadeus. Ha battuto se stesso consegnando alla storia il suo quinto Festival di Sanremo. Agli italiani ha ripresentato la sua immagine da uomo normale, misurato, che sceglie di non strafare e che si mette al servizio della kermesse canora. Anche quest’anno abbiamo assistito a dichiarazioni, contro i media, che tradiscono la sua mitezza. Vado al massimo.

    10 ad Angelina Mango. Carisma, presenza scenica e quel pizzico di ingenuità di chi ancora deve assaporare la vita e il successo, Angelina ha vinto e convinto. In un contesto in cui nessuna canzone ha spiccato il volo, è stata la serata del venerdì, quando ha ricordato in maniera esemplare suo padre, a darle lo sprint per la vittoria. Il brano La Noia, può o piacere o meno, ma ha portato sonorità diverse dalla concorrenza. Oro.

    9 a Geolier. Il risultato al televoto è stupefacente ma stupefacente sono anche le vendite conseguite nell’ultimo anno rispetto a quelle di tutti gli artisti in gara. Non ha vinto ma ha centrato l’obiettivo di farsi conoscere, di portare il rap e il napoletano sul palco di Sanremo. Elegante nel reagire ai fischi e alle critiche, in parte infarcite di pregiudizi. Fottitene e balla.

    8 ad Annalisa. Era il nome più atteso, il più chiacchierato, capace di mettere d’accordo mainstream e nicchia. Eppure non ce l’ha fatta. La colpa è essenzialmente del brano, ballabile, con un che di struggente in un punto ma in altri debole (quel ‘non mi taglio le vene‘ rimanda a un’immagine respingente). Da un lato, è da apprezzare la sua coerenza in un percorso ultrapop, dall’altro a Sanremo ci saremmo aspettati una sintesi delle sue due anime. Due vite.

    8 al cast di co-conduttori. Quest’anno Amadeus ha compiuto scelte di sostanza più che di immagine e abbiamo evitato i disastri visti nelle ultime edizioni. Un gruppo complementare che ha saputo sfruttare le proprie potenzialità. Non voglio mica la luna.

    7 1/2 a Fiorello. Fedele ad Amadeus, quest’anno forse ancora di più al suo servizio. Scottato dalle critiche per il caso Travolta, si ammoscia salvo poi rifiorire nel fine settimana. Amico è.

    7+ al Festival di Sanremo 2024. I dati auditel sono stati straordinari e premiano il lavoro del conduttore e direttore artistico, in grado di apportare delle modifiche incrementali rispetto alle sue precedenti esperienze. E’ un Festival in cui la musica ha assunto una centralità assoluta, a differenza di anni in cui il contenitore si mangiava il contenuto. Azzeccata la scelta di eliminare i monologhi sostituendoli di fatto con mini momenti sociali (che pure si potevano ridurre). Il meccanismo dei big che presentano i big ha funzionato più nella forma che nella sostanza. Quello che è continuato a mancare è il glamour internazionale, non si è sentita la mancanza dei comici. Volare.

    7 a Loredana Bertè. Un primo posto per la Sala Stampa e il premio della Critica possono ripagare l’artista che ha scelto di tornare all’Ariston con una canzone manifesto in cui ha palesato le contraddizioni trovate lungo la sua discussa carriera. Controvento.

    7 ai Ricchi e Poveri. Tra il televoto polarizzato e le giurie un po’ snob, sono rimasti fuori dalla top 20. Hanno movimentato e creato buzz dimostrando, alla loro età, che si può vivere non soltanto di repertorio. Per tutta la vita.

    6 1/2 a Viva Rai2. Fiorello e compagnia hanno divertito e intrattenuto a notte fonda, tuttavia l’approdo a Sanremo non ha dato quell’anima da Dopofestival al programma. Viva Rai2 forse risulta più forte nella formula tradizionale. Non abbiamo capito il senso di avere Alessia Marcuzzi. Si può dare di più.

    6 ad Alessandra Amoroso. Era l’unica tra i grandi nomi lanciati dai talent a non aver mai ceduto al fascino di Sanremo, sostanzialmente perché non ne aveva bisogno. Che dalla settima posizione passi alla nona per colpa del televoto, però, è indice che qualcosa si sia spezzato. Il brano, invece, ha fatto fatica a prender quota. Tutto qui.

    Bocciati



    5 a Fiorella Mannoia. Se l’ultima volta era stata tratta da regina, stavolta deve accontentarsi del calore della platea che però nella classifica generale vale poco. Si piazza in quindicesima posizione con una canzone dimenticabile. Un po’ eccessiva la foga nel giocare a Fantasanremo. Diciamo soltanto che non l’ha resa più simpatica. Ancora.

    5 alle celebrazioni degli anniversari di storiche hit. In un Festival con 30 canzoni e con una serata cover molto ricca, avevano davvero senso? Musica Leggerissima.

    4 ai Negramaro. Negli ultimi anni erano diventi una case history nonché una consolazione per tutti coloro i quali finivano relegati nella parte bassa della classifica. 19 anni dopo, ci hanno riprovato e la sconfitta sembra ancora più cocente: diciannovesimo posto con un brano, nel loro stile, che non è cresciuto e non si può dire nemmeno fosse inascoltabile. Non succederà Più.

    3 a Renga e Nek. Il 25esimo posto forse è fin troppo alto per il loro brano. Replay.

    3 a Sangiovanni. Ha fatto tenerezza ieri quando ha dovuto ammettere il fallimento della sua esperienza sanremese. Più che la canzone, ha pagato un’esibizione pessima al debutto. Per non parlare poi della scelta autoreferenziale nella serata cover. Perdere l’amore.

    2 all’abuso del Fantasanremo. La Rai continua imperterrita a regalare all’iniziativa commerciale una massiccia visibilità, senza che la partnership esistente la giustifichi, mentre il gioco toglie il fascino liturgico alla gara e verità ai cantanti. La musica è finita.

    1 a 30 canzoni in gara. I brani sono troppi, non tutti raggiungono la sufficienza e qualcuno si somiglia, e anche se il livello fosse eccezionale inevitabilmente alcuni cantanti e alcune canzoni si perderebbero nel mucchio. Dal punto di vista televisivo, impone ad un’inutile durata fiume, visto il successo e la presenza di Viva Rai2 nella notte. 7000 caffè.

    0 a John Travolta. E’ stato sbagliato tutto: invitarlo, non effettuare i controlli giusti, coinvolgerlo nel Ballo del Qua Qua. Quando in conferenza stampa sottolineano il rimborso spese ‘molto basso’ percepito più che giustificarsi si gettano la zappa sui piedi perché proprio quell’elemento poteva essere un campanello di allarme. Con 60 milioni di euro di raccolta pubblicitaria, è possibile non avere neanche una presenza internazionale (meglio se cantante) di spicco? Una lacrima sul viso.


    Fonte:davidemaggio.it
     
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