LE PAGELLE ….AL PRIMO ASCOLTO…DI SANREMO 2024

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    Sanremo 2024

    le pagelle delle canzoni al primo ascolto

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    Da premettere che si tratta di un primo ascolto e, dunque di prime impressioni, suscettibili di variazioni con gli ascolti successivi, quando i brani saranno eseguiti dal vivo sul palcoscenico.

    Iniziamo con un giudizio sintetico di massima: non c’è la canzone che si impone sulle altre. C’è tanta omologazione, come se si seguisse una ricetta perfetta: canzone che parte lenta e poi ritornello dance o simil dance. A prescindere dalla coerenza tra testo e musica.

    Sanremo 2024, le pagelle delle canzoni



    Alessandra AmorosoFino a qui 7-

    La nuova era di Alessandra Amoroso non è molto diversa dalla vecchia. Qualcosa cambia però: c’è uno scatto di maturità, Fino a Qui è una ballata intima, in cui la cantante si confessa provando a darsi uno spessore. Un’interpretazione accorata, ma senza strafare, potrebbe portarla dritta nella cinquina finale. L’impressione è che abbiano voluto cucire ‘Due Vite’ sulla Amoroso.

    Verso cult: E quante notti sono stata sveglia a disegnare sul soffitto anche solo una stella, a sentirmi come Sally senza avere più voglia di fare la guerra

    AlfaVai! 6+

    Non sappiamo se la reference fosse un brano country o Ed Sheeran, fatto sta che dal cilindro di Alfa è uscito l’ennesimo brano orecchiabile, in cui si sentono pure dei fischi. Atmosfera scanzonata e tiktokabile.

    Verso cult: Ma se morirò da giovane spero che sia dal ridere

    Angelina MangoLa noia 7

    La noia sembra una normale evoluzione degli ultimi singoli portati al successo dalla concorrente di Amici 22. In un Sanremo, abbastanza omologato musicalmente, Angelina si differenzia con un brano per certi versi sofisticato, pur senza avere pretese alte. Mostra sicurezza nel cambiare toni e nel giocare con gli ossimori.

    Verso cult: Muoio senza morire

    AnnalisaSinceramente 7

    Chi si aspettava un ritorno alla Annalisa della prima d’ora, per una consacrazione sanremese, rimarrà deluso. Sinceramente è rafforzativo di un posizionamento preciso iniziato con Bellissima. E’ un brano pop all’ennesima potenza, più alto e adulto rispetto a Mon Amour, pensato per la radio e, perchè no, per l’Eurovision…

    Verso cult: Anche se a volte mi nascondo non mi sogno di tagliarmi le vene

    Big MamaLa rabbia non ti basta 5 1/2

    Sul palco potrebbe sprigionare tutta la carica, per ora è un insieme di parole che filano bene senza stupire.

    Verso cult: Se anche fossi solo vetro ti coprirei per strada e mi farei colpire

    bnkr44Governo punk 6

    Brano orecchiabile e giovane, scanzonato quanto basta. Si fa ascoltare, eppure fatica a lasciare il segno.

    Verso cult: Parliamo da soli in una notte di prigione con gli occhi spalancati e le labbra di silicone

    ClaraDiamanti grezzi 6-

    Clara è moderna, fa ballare e mixa i generi, testo un po’ deludente. Una canzone d’amore sì che tuttavia non sconfessa il suo personaggio.

    Verso cult: Siamo la prima volta quella che non si scorda, quel bacio con la lingua che fa paura

    Dargen D’AmicoOnda alta 7–

    Anche stavolta Dargen sembra centrare il ritornello tormentone. Sfrontato, scapigliato, si fa notare.

    Verso cult: C’è chi mi chiama figlio di puttana, che c’è di male?

    Diodato Ti muovi 6 1/2

    Una canzone dalle venature un po’ blues in cui non manca l’occasione per far sentire la voce. Magnificente, possente, peccato per un ritornello che non si mantiene all’altezza.

    Verso cult: Hai sciolto le catene che abbiamo stretto insieme per tenerci lontano

    EmmaApnea 6-

    Il brano d’amore parte bene e poi si perde, è come se avessero voluto mettere po’ troppe cose insieme. Finisce pure per ricordare, a un certo punto, Viola Valentino.

    Verso cult: Trovale tu le parole nelle onde del televisore o del mare

    Fiorella Mannoia Mariposa 6–

    Fiorella Mannoia sceglie un brano dalle sonorità vive in cui affrontare la tematica femminile; se volessimo descriverlo citando un pezzo esistente diremmo: Il Pescatore di De Andrè. Tra una similitudine e l’altra, risulta ripetitivo.

    Verso cult: Sono stupore e meraviglia, sono negazione e orgasmo

    Fred De PalmaIl cielo non ci vuole 6-

    L’esordio sanremese di De Palma non tradisce il suo mondo. Non è il classico tormentone ma nemmeno si può dire che abbia fatto il salto.

    Verso cult: Ma tu promettimi che staremo bene anche all’inferno, il cielo non ci vuole pieni di rimpianti fino all’overdose

    GazzelleTutto qui 7–

    Delicato, nostalgico senza essere smielato, Gazzelle non sfigura. Tuttavia, conoscendo la sua storia artistica, ci saremmo aspettati un pizzico di introspezione in più.

    Verso cult: Sembriamo due panda, amore mio

    Geolier
    I p’ me, tu p’ te 7 1/2

    Geolier sa come deve parlare al suo pubblico, è lui, riconoscibile e non sbaglia. Il ritornello con l’acceleratore risulta pure superfluo. Ecco, se ad Alessandra Amoroso va il “premio Due Vite”, a Geolier il “premio Cenere”. Sappiamo com’è finita lo scorso anno ma questo? La notizia è che c’è anche un verso in italiano

    Verso cult: T stai vestenn consapevole ca tia spuglia

    GhaliCasa mia 5 1/2

    Ghali abbandona la trap pura per un brano più vivo che non sembra avere quella forza di chi fino a poco tempo fa dominava le classifiche. Ritornello ‘da rivedere’ mentre le tematiche esplorate non sono a lui nuove.

    Verso cult: siamo tutti zombie col telefono in mano

    Il TreFragili 7

    In Fragili, Il Tre chiede scusa e si assolve. E anche noi lo assolviamo per un brano furbo,che racchiude i generi che vanno per la maggiore, risultando orecchiabile.

    Verso cult: le tue pupille sembrano pallottole se mi guardi mi ferisci -

    Il VoloCapolavoro 6

    Ignazio Barone, Piero Boschetto e Gianluca Ginoble sono quella roba lì: lirismo, amore, melodramma e qualche banalità. Il ritornello c’è ma non è possente come ai tempi di Grande Amore.

    Verso cult: Io che sto seduto dentro a un cinema a sognare un po’ d’America e un po’ di casa tua

    IramaTu no 6 1/2

    Sanremo per Irama è ormai sinonimo di ballad. Tralasciando l’inizio gridato “da uomo del monte”, il brano è struggente e un briciolo banale. Manca quella parte cantabile che gli avrebbe consentito di raggiungere la perfezione nel contesto sanremese.

    Verso cult: Cado ma in fondo me lo merito, il fondo è così gelido

    La SadAutodistruttivo 6+

    Un po’ Blink 182, un po’ Finley, i La Sad appaiono genuini e non forzati. Cantano come mangiano. La mano di Riccardo Zanotti, tra gli autori del brano, si è amalgamata bene con loro.

    Verso cult: l‘amore spacca il cuore a metà, ti lascia in coma dentro al solito bar

    Loredana BertèPazza 7–

    E’ un autoritratto/testamento in musica, con venature rock, quello di Loredana Bertè. La cantante si autoassolve e glorifica a suo modo, mettendo in evidenza altresì i paradossi con cui ha dovuto fare i conti (in un verso dice “prima ti dicono basta sei pazza e poi poi ti fanno santa“). Diretta e dal testo viralizzabile.

    Verso cult: Col cuore che ho spremuto come un dentifricio e nella testa fuochi d’artificio

    MahmoodTuta gold 7–

    Tuta gold rispecchia l’anima da “ragazzo di Porta Venezia” di Mahmood. Il cantante si racconta alla sua maniera, menzionando bullismo e il rapporto con suo padre. Osa con il suo slang, meno col ritmo arabeggiante. Produzione impeccabile, ballabile e con un “jingle” da ricordare.

    Verso cult: Maglia bianca oro sui denti blue jeans, non paragonarmi a una bitch così

    Maninni Spettacolare 7–

    E’ dal giovane e sconosciuto Maninni che arriva la canzone forse più sanremese tra le 30 che saranno in gara. E viene da dire finalmente, in mezzo ad un mucchio di brani omologati, il sentore di tradizionale non guasta. Attenzione classicità, in questo caso, non fa rima con anzianità.

    Verso cult: E ci saranno le giornate bastarde quelle che non ce la fai più

    Mr. RainDue altalene 7–

    E’ una canzone accorata, su un genitore che perde i propri figli, nello stile di Mr. Rain, con parti cantate e parti rappate. Il palcoscenico sanremese potrebbe valorizzarlo.

    Verso cult: In mezzo al temporale abbiamo unito i nostri lividi come due oceani invisibili

    Negramaro
    Ricominciamo tutto 7 1/2

    I Negramaro fanno i Negramaro, aggrappandosi a quell’autenticità che li ha sempre contraddistinti a rischio di apparire scontati. Manca un po’ di graffio.

    Verso cult: Eravamo una canzone di Battisti all’alba, anche senza bionde trecce

    in aggiornamento


    Fonte:davidemaggio.it
     
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