SELVAGGIA LUCARELLI CON UN SUO COMMENTO INNESCA UN ODIO CONTRO IL GIOVANE CHE HA PERSO UNA GAMBA PER UN ATTACCO DI UNO SQUALO…

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    SELVAGGIA LUCARELLI, CON UN SUO COMMENTO,
    INNESCA UN ODIO CONTRO IL GIOVANE
    CHE HA PERSO UNA GAMBA
    PER UN ATTACCO DI UNO SQUALO…

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    L’ATTACCO DELLO SQUALO
    RISALE ALL’8 DICEMBRE 2023


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    Matteo Mariotti, ragazzo di 20 anni di Parma,
    Venerdì 8 Dicembre era stato aggredito da uno squalo
    in Australia, nello Stato del Queensland.
    Il 20enne pensando di stare per morire ha pubblicato
    un video su Instagram che lo ritrae nei momenti
    successivi all’ultimo morso dell’animale.

    Il post di Matteo Mariotti su Instagram

    Il video pubblicato su Instagram da Matteo Mariotti
    è accompagnato da un drammatico messaggio:

    “Questo video l’ho fatto partire pochi istanti dopo l’ultimo morso, volevo dirvi addio, non avrei mai pensato di sopravvivere a quel mostro. Ho perso tanto sangue e la gamba, non so se me la taglieranno tutta o se resterà a metà ma non importa ormai. Voi siete i miei eroi, mi state dando la forza di andare avanti con i vostri messaggi e le vostre chiamate, il mio unico sogno è quello di rivedervi. Scusatemi se non riesco a rispondervi, ma sono molto stanco e mi fa male la testa”.


    Il suo racconto sull’attacco dello squalo:
    “Dopo qualche passo nell’acqua, ho sentito una terribile fitta a un piede. Dal piede, in un secondo, è arrivato a tutta la gamba e ha cominciato a trascinarmi al largo per divorarmi”.
    Poi ha aggiunto: “Urlavo con la paura che lo squalo potesse raggiungermi e mangiarmi. Sono riuscito a divincolarmi e ho acceso la telecamera per girare il video di addio. Urlavo per chiedere aiuto sulla spiaggia al mio amico Tommaso Agosti, istruttore subacqueo: è stato lui a trascinarmi a riva e a salvarmi. Mentre chiamava i soccorsi, mi ha stretto la gamba ferita per fermare l’emorragia, poi è arrivato l’elicottero”.

    Cosa è successo dopo l’attacco dello squalo

    L’amico Tommaso Agosti ha immediatamente mandato un messaggio al papà di Matteo, Michele: “Incidente in acqua. Matteo è vivo. Chiamami“.

    Michele Mariotti ha raccontato al ‘Corriere della Sera’: “Quando ho ricevuto il messaggio dell’amico di mio figlio, ero in casa con i parenti perché il giorno prima è venuto a mancare mio padre”.

    E proprio al nonno Matteo ha pensato. Infatti a ‘La Gazzetta di Parma’, Matteo Mariotti ha detto: “Non ho più una gamba, ma sono vivo. Mio nonno mi ha protetto”.

    Ritornando al fatto, il papà di Matteo gli ha poi telefonato e lui gli ha detto cosa era accaduto.
    Era a riva, in circa un metro d’acqua, c’erano delle ragazzine in mare vicino a lui. Non ha visto arrivare lo squalo che lo ha aggredito da dietro. Martedì parto per l’Australia per riabbracciare Matteo e stargli vicino. È stato fortissimo e coraggioso, ha mantenuto il sangue freddo in una situazione simile e con le mani ha aperto la bocca allo squalo per togliere la gamba. In pochi secondi l’aveva già trascinato in acqua alta per divorarlo. Non è stato un attacco solo per morderlo”.
    Matteo Mariotti è stato operato una seconda volta nella notte italiana tra domenica e lunedì per l’amputazione della gamba sinistra sotto il ginocchio. Il padre ha spiegato: “Sarà operato altre 2-3 volte, forse già venerdì. In Australia sono specializzati in questo tipo di interventi dopo attacchi di pescecani”.

    Quando è stato attaccato dallo squalo, Matteo Mariotti si trovava sulla spiaggia 1770 nel Queensland. ‘Abc News Australia’, parlando del suo caso (il secondo attacco di squali in una settimana) ha spiegato che la spiaggia 1770 è vicina a un corso d’acqua e le sue acque “sono probabilmente tra le più pericolose, specialmente dopo la pioggia, perché la corrente porta in mare i pesci dal torrente”.

    Lo squalo che ha attaccato Matteo Mariotti in Australia, lungo 5-6 metri, era forse uno squalo tigre o uno squalo leuca. Nel tardo pomeriggio sono soliti avvicinarsi alle foci di fiumi e torrenti per cibarsi di pesci.

    COSA È SUCCESSO DOPO QUESTO TERRIBILE ATTACCO?

    Matteo Mariotti nei giorni successivi ha subito sui social degli attacchi di odio nei suoi confronti, come se fosse colpa sua questo attacco!
    Tutto per dei commenti fatti da Selvaggia Lucarelli.

    "C'è stato odio nei miei confronti, sono state dette cose false, in modo ingiusto" ha detto Matteo, spiegando che l'odio si è scatenato "per una raccolta fondi che hanno lanciato i miei amici destinata a me, per la mia vita futura in cui avrò bisogno di aiuto. Mi è stato detto che sono un truffatore, la mia unica colpa è di essere sopravvissuto". Mariotti, che si augura di riprendere presto a camminare grazie all'uso di una protesi, ha parlato durante un punto stampa organizzato all'Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna.

    "Lucarelli con me ha fatto un errore"
    Mariotti ha spiegato che "molti mi hanno sostenuto, la mia famiglia, i miei migliori amici e tanti sconosciuti che mi hanno trasmesso amore e li voglio ringraziare", poi ha parlato dell'odio che ha ricevuto sui social dopo un post di Selvaggia Lucarelli sulla raccolta fondi organizzata per lui: "Selvaggia, hai proprio fatto un grande errore con me, il male che mi hai fatto non lo puoi nemmeno immaginare, tu paragonata a uno squalo sei più pericolosa". Il giovane ha poi aggiunto di "non aver colpa di nulla, non ho fatto io la raccolta, non ho mai fatto male agli animali, anzi sono un amante degli animali. Mi si sono scagliati contro anche gli animalisti, è un odio che non accetto, è stata più dura lottare contro questa persona che la lotta contro uno squalo".

    Il messaggio
    Il ragazzo ha poi mandato un messaggio ai suoi coetanei: "Non date nulla per scontato, siamo vivi, cercate di esseri felici, vivete la vostra vita come volete e cercate di far del bene; purtroppo ci sono persone tristi e vuote che vivono sul male altrui". Il sogno di Mariotti è di riprendere a fare tutti i suoi sport preferiti e tornare un giorno in Australia: "Stiamo cercando di mettere in pausa il mio secondo anno di visto. Spero di poterci tornare. Amo l'Australia".

    Il percorso di cura
    Dal punto di vista sanitario, il percorso è ancora lungo. "Ora subirà un primo intervento, servirà qualche settimana per farlo guarire poi procederemo con la protesi", ha spiegato Cesare Faldini, professore ordinario di Ortopedia all'Università di Bologna e direttore Clinica ortopedica I del Rizzoli. Secondo quanto riferisce Faldini, bisogna intervenire "per modellare la parte dell'arto rimasta. Farà una protesi immediata che costruiamo qui in istituto e gli permetterà di compiere i primi passi, poi farà la protesi temporanea e la definitiva. Dobbiamo salvargli il ginocchio e lo gestiremo nei prossimi mesi".


     
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