CASO FERRAGNI- BALOCCO…LA STORIA INFINITA…

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Barbara

    Group
    Administrator
    Posts
    41,888
    Reputation
    +1,746
    Location
    Napoli

    Status
    Offline

    CASO FERRAGNI- BALOCCO…
    …LA STORIA INFINITA…


    Una premessa:
    Vi è mai capitato di sentire una notizia e non voler approfondire,
    perché non ve ne frega nulla?

    Ecco, questo capita a me ogni volta che si parla di influencer, o nello specifico della Ferragni, di Fedez, dei loro bimbi, di Instagram ecc…
    Io credo che come la pubblicità a cui siamo abituati, da Carosello ai giorni nostri, è sempre servita ad “influenzare” le nostre scelte negli acquisti, spesso a tipo “tormentone”, tante le volte che una certa pubblicità passa in Tv, così oggi, nell’epoca del digitale e dei social sono nati dei nuovi modi di fare pubblicità! Emergono in questo nuovo modo di pubblicizzare i prodotti delle figure che si dicono nuove, gli influencer, che per me non rappresentano nulla di diverso da una Claudia Schiffer che pubblicizzava L’OreaL o una Naomi Campbell ecc…
    La differenza forse è il modo in cui lo fanno…Le/gli influencer ti portano, virtualmente ovviamente, nelle loro case, ti portano in vacanza con loro, ti fanno partecipe dei loro amori, della loro vita….per cui si è più portati a seguirli, ad emularli.…
    MA IO MI CHIEDO, quanto poco carattere abbiamo?
    Quanto possiamo essere stupidi, da credere a tutto quello che dicono?
    Chi si sente obbligato a comprare certi prodotti?
    Siamo davvero tanto creduloni? Perché penalizzare questo/a influencer o questa/o ragazza/o copertina per aver fatto il suo lavoro?
    La Ferragni ha creato un suo logo?

    IMG_7995

    A causa di “quell’occhio” quella data acqua o qualsiasi altro prodotto costa il doppio o il triplo?
    E allora? È pessima la Ferragni o è stupido chi se lo compra? Per me la Ferragni e chiunque altro personaggio può inventarsi tutti i loghi che vuole, io acquisterò solo ciò che mi piace, mi conviene ed è veramente necessario e di qualità! Nessuno scandalo e nessuna penalizzazione per loro! Se ne avessimo la possibilità non cavalcheremmo anche noi l’onda della popolarità? Troppo facile puntare il dito! Se però dietro una pubblicità, in qualsiasi forma essa sia, c’è una truffa a scapito di Associazioni benefiche, di Ospedali, o di bambini in difficoltà o ammalati ecc…allora la musica cambia!


    IL CASO

    IMG_7994

    Il 15 Dicembre l'Antitrust ha deciso di sanzionare le società Fenice e Tbs Crew, che gestiscono i marchi e i diritti relativi a Chiara Ferragni, per le somme di 400mila e 675mila euro, oltre che Balocco per 420mila euro. L’Autorità contesta alle tre società di aver messo in atto una pratica commerciale non corretta nel pubblicizzare il "Pandoro Pink Christmas", "griffato" Chiara Ferragni, con la motivazione di aver lasciato intendere “ai consumatori che, comprandolo, avrebbero contribuito a una donazione all'Ospedale Regina Margherita di Torino per acquistare un nuovo macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing".

    La decisione dell’Antitrust
    Secondo l’Antitrust "le società Fenice e Tbs Crew hanno incassato oltre un milione di euro a titolo di corrispettivo per la licenza dei marchi della signora Ferragni e per la realizzazione dei contenuti pubblicitari senza versare nulla all'ospedale Regina Margherita di Torino".
    L’Autorità ha segnalato, inoltre, che "la pratica scorretta si è articolata in diverse condotte”. Tra queste “far credere, nel comunicato stampa di presentazione dell'iniziativa, che acquistando il Pandoro Pink Christmas al prezzo di oltre 9 euro, anzichè di circa euro 3,70 del pandoro non griffato, i consumatori avrebbero contribuito alla donazione che, in realtà, era già stata fatta dalla sola Balocco, in cifra fissa, a maggio 2022, quindi molti mesi prima del lancio dell'iniziativa, avvenuto a novembre 2022”. Inoltre, quella di “aver diffuso, tramite il cartiglio apposto su ogni singolo pandoro griffato Ferragni, informazioni idonee ad avvalorare la circostanza - non vera - che l'acquisto del prodotto avrebbe contribuito alla donazione pubblicizzata”. In ultimo, “aver pubblicato post e stories sui canali social della signora Ferragni in cui si lasciava intendere che comprando il Pandoro Pink Christmas si poteva contribuire alla donazione e che la Signora Ferragni partecipava direttamente alla donazione, circostanze risultate non rispondenti al vero, nonostante le sue società avessero incassato oltre un milione di euro". In definitiva l'Antitrust ha giudicato che la pratica "ha limitato considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori facendo leva sulla loro sensibilità verso iniziative benefiche, in particolare quelle in aiuto di bambini affetti da gravi malattie, violando il dovere di diligenza professionale ai sensi dell'articolo 20 del Codice del Consumo e integrando una pratica commerciale scorretta, connotata da elementi di ingannevolezza ai sensi degli articoli 21 e 22 del Codice del Consumo".

    IMG_7992

    Il 18 Dicembre dopo la maxi multa inflittale dall’Antitrust per pratica commerciale scorretta nell’iniziativa benefica lanciata con Balocco, Chiara Ferragni, con un video in un post su Instagram dà la sua versione: "Sono sempre stata convinta che chi è più fortunato ha la responsabilità morale di fare del bene. Questi sono i valori che hanno sempre spinto me e la mia famiglia. Questo è quello che insegniamo ai nostri figli. Gli insegniamo anche che si può sbagliare, e che quando capita bisogna ammettere, e se possibile, rimediare all’errore fatto e farne tesoro. Ed e quello che voglio fare ora. Chiedere scusa e dare concretezza a questo mio gesto: devolverò 1 milione di euro al Regina Margherita per sostenere le cure dei bambini. Ma non basta: lo faccio pubblicamente perché mi sono resa conto di aver commesso un errore di comunicazione. Un errore di cui farò tesoro in futuro, separando completamente qualsiasi attività di beneficenza, che ho sempre fatto e continuerò a fare, da attività commerciali. Perché anche se il fine ultimo è buono, se non c’è stato un controllo sufficiente sulla comunicazione, può ingenerare equivoci".

    Ferragni: "Avrei potuto vigilare meglio"
    Come aveva già detto nei giorni scorsi, l'imprenditrice digitale ha poi confermato che impugnerà il provvedimento dell'Agcm, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato "perché lo ritengo sproporzionato e ingiusto". "Il mio errore in buona fede - ha aggiunto - è stato legare con la comunicazione una attività commerciale e una di solidarietà. Purtroppo si può sbagliare, mi spiace averlo fatto e mi rendo conto che avrei potuto vigilare meglio. Ma, se la sanzione definitiva dovesse essere, come spero, inferiore a quella decisa dall'Agcm, la differenza verrà aggiunta al milione di euro. Nei prossimi giorni parlerò con il Regina Margherita per capire come l'ospedale utilizzerà la somma da me donata e vi racconterò periodicamente gli aggiornamenti. Il mio errore rimane - ha concluso - ma voglio far sì che da questo errore si generi qualcosa di costruttivo e di positivo".

    Il 20 Dicembre la Procura di Milano aveva aperto un fascicolo conoscitivo a modello 45, senza ipotesi di reato né indagati, per il caso che ha coinvolto Chiara Ferragni e l'azienda Balocco per la pubblicità del pandoro. Dopo il deposito di un esposto ai pm per truffa, da parte di Codacons e Assourt, il procuratore Marcello Viola ha assegnato il fascicolo al dipartimento anti-truffe guidato dall'aggiunto Eugenio Fusco.

    Il 28 Dicembre nuovo capitolo nella vicenda Balocco-Chiara Ferragni: la procura di Prato ha aperto un fascicolo modello 45, cioé senza ipotesi di reato e senza indagati. Lo riportano Il Tirreno e La Nazione, spiegando che la procuratrice facente funzione Laura Canovai ha aperto l'inchiesta come atto dovuto a seguito dell'esposto che l'associazione di consumatori Codacons ha presentato all'autorità giudiziaria nelle varie città italiane. Intanto, secondo il Corriere della Sera, l'imprenditrice digitale starebbe preparando un team di professionisti per affrontare le conseguenze (legali e di immagine) del caso Balocco e uova di Pasqua.

    Il team di Chiara Ferragni
    Come riporta il Corriere della Sera, lo staff di Ferragni starebbe creando una sorta di "unità di crisi" per aiutarla a superare questa fase della sua carriera. Il quotidiano di via Solferino riporta che, secondo indiscrezioni non smentite, l'imprenditrice digitale si sarebbe rivolta allo studio Gianni e Origoni per far fronte alle eventuali questioni legali, societarie e civilistiche derivanti dalla vicenda, nonché all'avvocato Marcello Bana per gli aspetti di diritto penale. Invece, sulla comunicazione e web reputation - non meno importante per un'influencer - si sarebbe affidata a Community, guidata dal Ceo e fondatore Auro Palomba: l'obiettivo è ridare credibilità alla sua immagine.

    Rischio fuga dei brand
    Sempre secondo il Corriere della Sera, a livello imprenditoriale il team avrà il compito di salvaguardare i contratti di Ferragni con i molti brand internazionali. Nei giorni scorsi Safilo ha deciso di interrompere la collaborazione con l'influencer, avviata nel 2021 per la creazione degli occhiali del marchio Chiara Ferragni.

    Niente più social, solo un passeggiata a Milano
    Dallo scoppio del caso Balocco, seguito da quello sulle uova di Pasqua, Ferragni - a differenza del marito Fedez - non ha più pubblicato sui social (né post né Stories). L'ultimo contenuto, sempre visibile sul suo profilo Instagram, è il video di scuse, in cui spiega di aver commesso "un errore di comunicazione" e si impegna a donare un milione di euro all'ospedale Regina Margherita di Torino, al centro dell'iniziativa di beneficenza su cui è intervenuto l'Antitrust. Nei giorni scorsi, Ferragni - che ha perso circa 90mila follower - si è rivista in pubblico per una passeggiata al parco Sempione di Milano.

    L'inchiesta esplorativa a Milano
    Come noto, il Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Milano sta acquisendo, senza ordine di esibizione, le carte raccolte dall'Antitrust sulla vicenda Balocco, nell'ambito dell'inchiesta esplorativa coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco. Per l'istruttoria l'Antitrust - che ha comminato all'imprenditrice una maximulta da oltre un milione di euro - ha raccolto molto materiale: l'acquisizione da parte della Gdf durerà quindi diversi giorni. Tutta la documentazione, che compone un corposo fascicolo, sarà poi esaminata dalle Fiamme gialle che stenderanno una relazione da consegnare a Fusco, che deciderà se e quale reato ipotizzare ed eventualmente fare iscrizioni nel registro degli indagati. Al momento l'inchiesta è a carico di ignoti e senza titolo di reato.




     
    .
0 replies since 28/12/2023, 15:18   35 views
  Share  
.