ADDIO AL GRANDE ENZO GARINEI

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    ADDIO AL GRANDE
    ENZO GARINEI

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    Lutto nel mondo dello spettacolo:
    Addio a Enzo Garinei,
    attore di cinema e di teatro e fratello di Pietro
    della celebre ditta Garinei e Giovannini, oltre che doppiatore.

    L'artista si è spento all'età di 96 anni.

    Ha realizzato più di 70 film e ha partecipato a molte commedie teatrali.

    Esordì al cinema nel 1949, in Totò le Mokò, e con il Principe De Curtis, che fu per lui un maestro, realizzò diversi film.
    Nel teatro leggero fu interprete di numerosi spettacoli di Garinei e Giovannini, come ad esempio Alleluja brava gente e Aggiungi un posto a tavola.
    In carriera anche ruoli in alcune serie televisive.

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    Era un fenomeno, ma si sminuiva sempre”.

    Di Vittorio Gassman, invece, era convinto che “non avrebbe voluto recitare”. Lo definiva “sempre serio, pignolo”, sul set arrivava in anticipo, con libri e giornali.

    “Si sedeva al tavolino del bar e iniziava a leggere. Ho sempre pensato che gli sarebbe piaciuto fare lo scrittore, il regista, o il politico. Era sempre un po’ distaccato (…) aveva pochissimi amici, almeno nel nostro ambiente. (…) Quando arrivavano gli ammiratori a chiedergli un autografo, allora si concedeva. Ma con un certo distacco. (…) Forse l’unico momento in cui Vittorio si scopriva un po’ era la sera, a fine giornata, quando si andava a mangiare in gruppo. E allora, se incominciava a bere, si lasciava un po’ andare: questa è una abitudine molto frequente fra noi attori”.

    Di Sandra Mondaini diceva:

    “Non era una donna allegra, strano a dirsi. Era una gran giocatrice”.

    Era fiero di essere stato un caratterista.

    “Oggi c’è un eccesso di protagonismo fra noi attori. Se fa una fiction e si diventa subito protagonisti. (…) Non ho mai voluto essere primo attore. Ero contento di quel che facevo. Invece oggi in Italia nessuno vuole fare più il caratterista perché appunto si è malati di protagonismo”.

    Su Gino Bramieri:

    “Era un entusiasta, pieno di idee. Ricordo quando eravamo a Napoli per la Rai e ce ne andavamo per quei mercatini eredità degli americani dove si trovava di tutto. La gente lo riconosceva, ci riconosceva, lo chiamava: “Guarda Ginoooo! Ginooo! Ciao Ginoooo! Sta con quell ’altro attore, Galileo Galilei!” (il mio nome lo storpiavano così!); veniva acclamato con affetto sincero, lui milanese, a Porta Nolana o a Pignasecca, proprio come fosse uno di loro. Era in grado di parlare un infinità di dialetti, e il siciliano meglio di tutti! Uomo generosissimo”.

    Nella biografia ricordava gli amici e colleghi ormai scomparsi.

    “Quante volte, pensando a tanti che non ci sono più, mi volto sempre verso l’alto e li saluto. E mando loro un bacio. A mio fratello, a mio figlio. A Sandro, a Valeria, a Gino, ad Armando… Per tutti loro provo una grande nostalgia. Mi mancano anche le litigate, le cattiverie… E qualche volta mi dico: chissà che meraviglioso spettacolo continuano a fare, su in cielo”.

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    R.I.P.

     
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0 replies since 25/8/2022, 16:10   15 views
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